Ho sentito e letto molte spiegazioni sul perchè si scrive e si comunica con gli altri: ho anche una mia personale idea sul contesto "privato" dello scrivere, una sorta di intimo colloquio con sè stessi. Ma qui di seguito mi piace riportare l'opinione di ELIO VITTORINI, espressa a commento del suo libro " Conversazione in Sicilia" (1941)
"Ora il ‘mio’ libro io l’avevo, o pensavo di averlo, in Conversazione. Io non ho mai aspirato ai libri; aspiro "al" libro; scrivo perché credo in una verità da dire; e se torno a scrivere non è perché non mi accorga di "altre" verità che si possono aggiungere, e dire "in più", dire "inoltre", ma perché qualcosa che continua a mutare nella verità mi sembra esigere che non si smetta mai di ricominciare a dirla “.
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