Bentrovati, i pochi che seguono questo blog hanno tutta la mia gratitudine perchè sopportano i lunghi silenzi cui li sottopongo. E' trascorsa un'estate calda e afosa come ormai è consuetudine in questa parte di penisola; non è stato sempre così ma credo che i cambiamenti climatici tesi verso una "tropicalizzazione" del clima siano ormai chiari e soffocanti.
Devo francamente dire che il panorama politico, sociale e culturale non è da meno del clima, per certi versi è lo scenario esatto di una tragedia che si recita ogni giorno ed è giunta ormai alle battute finali. Siamo governati da gente da poco ed abbiamo un'opposizione che riflette specularmente la maggioranza nella sua sconfortante pochezza.
Avevo intenzione di dedicarmi ESCLUSIVAMENTE ad argomenti culturali siciliani o meridionali in genere e lo facevo nella sciocca, irreale presunzione di parlare di una parte di una nazione unita; una parte importante quanto le altre, con pari dignità e valori aggiunti di grado elevato. La mia opinione è rimasta la stessa ma il contesto non è quello di una nazione unita. Sappiamo tutti e lo leggiamo ogni giorno da più di sessant'anni che questo è un paese a due, forse tre velocità; in realtà, dobbiamo dircelo con franchezza, l'unità nazionale e i comuni intenti che ne dovrebbero derivare sono ancora un'utopia. Così resteranno.
Torneremo ad un'edizione riveduta e corretta di una penisola divisa in almeno due stati, un Nord padano ed un Sud borbonico; non ha poi molta importanza stabilire adesso se di repubblica parlamentare si tratterà o di strane monarchie e ancora più improbabili sovrani. Saranno stati diversi, contigui per ragioni territoriali ma lontanissimi per cultura sociale ed umana. Tutto quello accaduto dopo la spedizione dei Mille diventerà soltanto materiale per i libri di storia ed opinioni contrastanti , un ricordo sempre più lontano ed oleografico di un tentativo mal riuscito.
In fondo la Sicilia è già geograficamente separata dal resto: solo tre piccoli chilometri, una ferita azzurra spettacolare per chi ha il fegato di percorrere quella trazzera spacciata per autostrada che si chiama Salerno-Reggio Calabria. Continuerò a scrivere, a far parlare i siciliani, lo farò magari solo per sfizio o perchè sono troppo vecchio e compromesso con quel sogno ideale che si chiamò unità d'Italia.